Palazzo Barberini
- carlottaceccarini9
- 4 set 2022
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Il Palazzo museo, facente parte insieme a Galleria Corsini della Galleria Nazionale d'Arte Antica, nel centro storico di Roma, conserva i più grandi capolavori della storia dell'arte e gli illustri maestri che hanno occupato un posto importante nel sistema dell'arte italiano e non solo, opere dal Duecento al Settecento, confluite dalle collezioni della famiglia Barberini e dal dono al Regno d'Italia del principe Corsini che decise di lasciare le sue preziose opere al Paese.

Palazzo Barberini, emblema dello stile barocco, venne costruito tra il 1625 e il 1633 come ampliamento dell'antico palazzo degli Sforza. Il progetto fu realizzato dall'architetto Carlo Maderno con la collaborazione di Francesco Borromini, i quali si ispirarono, soprattutto per la pianta a ferro di cavallo, a Villa Farnesina. Dopo la morte di Maderno, il cantiere passa nelle mani di Bernini, il quale continuerà ad avvalersi dell'aiuto di Borromini, autore soprattutto dei particolari costruttivi e decorativi del palazzo; famosa la sua scala elicoidale nell'ala ovest che dialoga con lo scalone d'onore a pianta quadrata di Bernini nell'opposta ala est. Il salone principale del piano nobile, invece, è stato decorato da Pietro Cortona, il quale dipinse il magnificente affresco con il Trionfo della Divina Provvidenza, caratterizzato dalla prospettiva dal basso verso l'alto.
La collezione d'arte che andò a confluire all'interno del palazzo apparteneva a Papa Urbano VIII, noto anche come Maffei Vincenzo Barberini. La collezione d'arte di Papa Urbano VIII venne trasferita da erede in erede, in parte disgregandosi.
A seguito della scissione politica riformista l'edificio divenne la sede del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, evento storico ricordato dalla targa commemorativa sulla facciata principale del palazzo, per essere infine acquistato dallo Stato Italiano nel 1949 con l'intenzione di renderlo il museo nazionale dell'arte antica, ampliamento della sede di Galleria Corsini e con lo scopo di salvare dallo smembramento le gallerie fidecommissarie romane.
L'apertura del museo vero e proprio dovette attendere circa vent'anni a causa dell'occupazione dell'edificio da parte delle Forze Armate, motivo per il quale ancora oggi alcune aree dell'edificio sono in condizione di degrado. Oggi, infatti, è in corso un esteso progetto di restauro per fare di Palazzo Barberini una vera e proprio galleria nazionale, con le opere esposte in ordine cronologico e con la possibilità di integrarle con le nuove acquisizioni, e con spazi adibiti al ricco programma di esposizioni temporanee. All'interno del progetto di restauro è compreso il risanamento e la risistemazione dello splendido giardino all'italiana del palazzo, popolato da animali esotici e una romantica area di alberi ad alto fusto; caratterizzato, inoltre, da una serra, oggi in disuso, anch'essa parte del progetto di restauro.
Ad oggi, la Galleria Nazionale di Arte Antica, comprendente Palazzo Barberini e Galleria Corsini, può vantare una ricca collezione con grandissimi capolavori della storia dell'arte. Nelle sue sale, tra le tante opere, si possono ammirare, per esempio, la Fornarina di Raffaello, Giuditta che taglia la testa ad Oloferne, il Narciso e San Francesco di Caravaggio, le vedute di Canaletto, il ritratto di Beatrice Cenci di Guido Reni, l'Annunciazione di Filippo Lippi, l'autoritratto di Artemisia Gentileschi, il busto e il ritratto di Papa Urbano VIII di Bernini, Ecce Homo del Guercino, Venere e Adone di Tiziano, la Madonna con il Bambino di Annibale Carracci e quella di Andrea del Sarto, i ritratti della famiglia Colonna del Bronzino; e ancora opere di Tintoretto, El Greco, Brueghel il Vecchio, Pietro da Cortona, Rubens, Holbein, Beato Angelico, Perugino.
Una delle più straordinarie innovazioni dell'architettura italiana, emblema del Barocco e culla di una delle più prestigiose collezioni d'arte in Italia, così oggi è conosciuto in tutto il mondo Palazzo Barberini.
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