GALLERIA FRANCESCA ANTONINI. CAPRICCIO di RUDY CREMONINI
- carlottaceccarini9
- 21 lug 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Io scelgo veramente poco nel mio lavoro, non scelgo l’immagine da dipingere, quasi non scelgo i colori e non scelgo nemmeno il livello di astrazione da raggiungere. Se dovessi scegliere tutto perderei il momento della sorpresa di quando finisco il lavoro e perderei lo stupore nel capire il significato del mio lavoro. Scelgo poco, tento piuttosto di seguire un flusso e di tenerlo dentro a certi argini, ma non conosco la direzione o la meta. (Rudy Cremonini)

Rudy Cremonini, bolognese, classe 1981, iniziò a dipingere a 16 anni per vocazione dopo che un'artista bolognese gli regalò una scatola di colori. Pittore unicamente a olio che ha instaurato con la pittura una relazione intima fondata sull'ascolto reciproco, l'energia e l'attenzione al dettaglio. I dipinti dell'artista si caratterizzano per la pennellata densa e sinuosa in cui il colore si espande sulla tela creando immagini tra il figurativo e l'astratto. Oggetti quotidiani, ambienti rarefatti e corpi umani, dove la dissolvenza delle forme lascia il posto a un'aura di mistero.
Il processo creativo di Cremonini deriva dall'intuito primigenio, trasformato poi in opera d'arte non perdendo però il nucleo intuitivo originario. È proprio questo processo intuitivo che suscita le emozioni che provano i fruitori nell'ammirare le opere di questo artista.
Le sue immagini, anche se in un primo momento scelte piuttosto casualmente, in realtà vertono tutte intorno a temi centrali nel lavoro di Cremonini. La protezione, il controllo, il sacrificio, il prezzo di una vita sicura e la precarietà della vita stessa. Il tempo analizzato nelle sue tre sfaccettature: il nostalgico passato, il manchevole presente e un futuro che effettivamente non esiste.
La Galleria romana Francesca Antonini ospita la prima mostra personale di Rudy Cremonini, Capriccio, a cura di Maria Chiara Valacchi. Una grande raccolta che racchiude alcuni dei temi principali della ricerca artistica del pittore: composizioni floreali, piscine e i suoi corpi sospesi tra pieno e vuoto in gesti fluidi e acquosi. Nella storia dell'arte il tema naturale è stato spesso collegato all'iconografia della sublimazione della bellezza, la quale nel corso dei secoli è stata sempre più influenzata dall'immaginazione dell'artista. Nel XVI secolo nasce il "Capriccio", considerato da Vasari un binomio di ispirazione e volontà di azione. Per Cremonini questo processo è come un rito sciamano. La sua intuizione si fa strada sulla tela mentre le sue mani vi stendono sopra i colori. Pennellate cromatiche, polverose e diluite che scompongono ogni aspetto concreto e confortante della realtà.
"E dicesi anche capriccio talvolta alla stessa fatta, cioè questo, o pittura, o scultura, o altro che sia, è un mio capriccio" così Filippo Baldinucci nel suo Vocabolario Toscano dell'Arte e del Disegno, sembra descrivere lo spirito di questa mostra dove per la prima volta si osservano opere definitivamente affrancate da qualsiasi vecchio costrutto utilizzato fino ad oggi dall'artista; un lasciare andare del pensiero e della forma, una prima tappa nella sua maturità artistica (Maria Chiara Valacchi)
https://www.francescaantonini.it/
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