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Alessandro Piangiamore. Frangiflutti

  • carlottaceccarini9
  • 4 giu 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

La quarta personale dell’artista Alessandro Piangiamore, ospitata a Magazzino, galleria romana. Un flusso di luce che irradia materiali industriali e fotografie cristallizzate che racchiudono un immaginario intellettuale e artigianale. Una poetica industriale, magica, leggera e minacciosa.

Alessandro Piangiamore. Frangiflutti. Galleria Magazzino (photo by Carlotta Ceccarini)

Alessandro Piangiamore è un’artista siciliano, nato nel 1976. Nel 1998, senza una formazione accademica, si trasferisce a Roma facendo il suo primo ingresso nel palco artistico della Capitale. Già protagonista di numerose mostre di notevole importanza, Frangiflutti, è la sua quarta personale, questa volta ospitata dalla galleria romana Magazzino, dal 26 maggio al 29 luglio 2022.


Il titolo dell’esposizione è il nucleo dell’immaginario di Piangiamore, il quale vede nell’arte una funzione riparatoria, un filtro con cui proteggersi dal mondo in cui viviamo, un filtro però capace di stravolgerne la percezione. Esposte a Magazzino una raccolta di pannelli monocromi terrosi che come simulacri custodiscono la nuda materia, pura come la poetica dell’artista. Fotografie che danno la sensazione di freddo e caldo nel medesimo istante, un mondo filtrato da lastre di ghiaccio che modificano la natura. Il cielo notturno con luminose piume cadenti sottratte al controllo dell’artista che si riversano come stelle su sfondi scuri. L’arcobaleno fatto vetro che insieme a luci al neon illuminano le altre opere con intensi fasci colorati che non hanno pace, forma e logica.


Razionale e irrazionale convivono nelle opere di Piangiamore creando nell’osservatore continui rimandi all’immaginario reale, ma in un’atmosfera diffusa e opaca. Così dal Cacciatore di polvere all’Acqua negli occhi, da Qualche uccello si perde nel cielo a Giove pittore di farfalle si dispiega l’anima dell’artista siciliano.


L’immaginario poetico dell’artista ruota attorno alla vita o meglio a dar vita a ciò che è transitorio e indefinito. Una scultura e una pittura a tratti organica, indissolubilmente legata all’industria e ai suoi materiali che Piangiamore rimodella conferendogli una nuova identità, un nuovo significato. Un’artista che riversa nelle sue opere i ricordi della sua infanzia, il quotidiano e il contingente, la dimensione domestica, le tradizioni della sua terra natia che cristallizza negli elementi della natura e del mare. Composizioni, forme e poetica originale che guardano verso la contemporaneità. Le sue opere derivano da un mix perfetto di ricerca intellettuale e di pratica artigianale. Quello che rimane del lavoro di Piangiamore è una traccia eterna e allo stesso tempo in procinto di disperdersi.

Photos made by Carlotta Ceccarini

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