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GODA BUDVYTYTĖ. Touch, colour and fold | MACRO

  • carlottaceccarini9
  • 22 mag 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Dal 24 febbraio al 22 maggio 2022, il museo MACRO dedica uno dei suoi spazi espositivi all'installazione dell'artista Goda Budvytytè con la collaborazione di Bernardo José de Souza, ĒTER, Rasa Juškevičiūtė e di Ula Sickle.

G. Budvytyte. Touch, colour and fold (Photo by Carlotta Ceccarini)

Il mondo immaginario della graphic designer indipendente, proveniente dalla Lituania, Goda Budvytytè si sviluppa intorno a una costellazione mutevole di vari formati esplorando diversi contenuti tradotti in libri, identità visive, mostre, allestimenti e incontri leggibili.

Dopo aver collaborato con diversi artisti internazionali, con curatori e scrittori, istituzioni ed editori, con la radio e la televisione lituana, dopo aver partecipato al Padiglione Lituano della 58° Biennale di Venezia (2019) , Budvytytè sbarca in Italia al MACRO, il Museo di Arte contemporanea di Roma, con la mostra Touch, colour and fold, curata da Sara Catenacci e prodotta da Veronica Botta, facente parte del progetto espositivo del 2022 di rinnovo dell'arte contemporanea in territorio romano messo in atto dal museo, nella sezione IN-DESIGN.


L'artista allestisce un'installazione site-specific che occupa un'intera sala espositiva del museo. Lo spettatore viene proiettato in un mondo parallelo, immergendosi in pagine di libri giganti, appesi al soffitto che discendono per forza di gravità verso il pavimento.

Il processo di creazione di un libro, durante il quale il tatto è considerato al pari della vista, inizia dalla materia prima, la carta, per dispiegare, con metodo sintetico, tutti gli elementi costituenti questa forma di cultura. In una dimensione spaziale e performativa, il tocco, la percezione del colore e la piega che i materiali assumono adagiandosi a terra, costituiscono i fattori primari che agiscono tra loro, influenzandosi a vicenda, creando una nuova forma artistica.


Nasce così una riflessione su quello che è un libro, come lo si percepisce al tatto tra le mani, come si sfoglia e come si piegano le sue pagine mentre viene letto, come le nozioni di cui si viene a conoscenza influenzano il mondo reale e il nostro comportamento o pensiero, come la letteratura può cambiare la visione della società e del mondo in generale. Diventa quindi fondamentale ogni componente del bookmaking cioè il tatto corrispondente alla carta, il colore all'inchiostro e la piega alla legatura.


Questi temi vengono esplorati con la collaborazione di altri artisti tra cui la coreografa Ula Sickle, la quale ha condotto una serie di performance; la fotografa Rasa Juškevičiūtė che ha documentato, con approfondimenti visivi, le diverse fasi di creazione dell'opera; lo scrittore-curatore De Souza, autore delle parole scritte sulle pagine giganti; e infine lo studio di architettura ĒTER che ha progettato la struttura aperta e mutevole del libro intorno a un asse attraverso il quale tutti i contributi dello spazio espositivo si sviluppano e generano spunti di riflessione sulla nascita, creazione e sviluppo di un libro e i sensi umani che il suo utilizzo va a toccare e modificare.


Goda Budvytytè è riuscita a proiettare lo spettatore in una dimensione materica, spaziale e performativa, un ambiente universale che coinvolge i sensi del tatto e della vista, avvolgendo lo spettatore a 360 gradi e proiettandolo nel mondo della lettura e della letteratura.


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