top of page

Galleria degli Uffizi, Firenze

  • carlottaceccarini9
  • 17 giu 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

“Se sai dove guardare Firenze è il paradiso” (Inferno, Dan Brown)

Veduta del Duomo di Firenze dagli Uffizi (photo by Carlotta Ceccarini)

Nella culla della cultura, patria natia di Dante Alighieri, calamita, che ruota attorno alla Signoria dei Medici, capace di attrarre i più illustri artisti, umanisti, filosofi, scrittori e poeti. Da Michelangelo a Galilei, da Botticelli a Brunelleschi, da Leonardo Da Vinci a Macchiavelli transitarono tutti per il paradiso dell'arte e della cultura. Firenze, la città del giglio, è anche la madre di uno dei musei più famosi al mondo, gli Uffizi, che oggi stanno cavalcando l'onda dei social media e si stanno facendo protagonisti di un Millennio volto alla tecnologia tra critica e apprezzamenti.

Un complesso museale che non ospita solo la galleria ma protegge all'interno delle sue mura il Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti e il giardino di Boboli. Nato per volere del duca Cosimo I de Medici che affidò l'importante compito all'architetto Giorgio Vasari nel 1560 circa. Negli anni successivi, il complesso architettonico fu ampliato dagli eredi della famiglia Medici per ospitare la loro collezione che diventava sempre più proficua nel corso dei decenni, simbolo del loro potere e della loro ricchezza, che fece della Galleria degli Uffizi uno dei musei più antichi d'Europa.

Cammei e medaglie, pietre preziose e oreficerie, armature e armi, strumenti scientifici e geografici, disegni e stampe, porcellane, sono solo alcuni dei medium artistici che arrischino le stanze di questo imponente museo, ma certamente sono i dipinti e le statue che fanno da protagoniste alla scena artistica e che hanno reso le Gallerie degli Uffizi uno tra i musei più noti al mondo.

L'architettura dorica si dispiega in una serie di sale che raccontano la storia dell'arte italiana e non solo, dal Medioevo al 1500 e 1600.

La collezione, già degna di nota con i Medici, si affaccia a un panorama più internazionale con la dinastia dei Lorena, che, nel 1769, aprì la galleria al grande pubblico. Fu proprio in questi anni che nel museo pervenirono i capolavori, oggi più conosciuti, di Tiziano, Giovanni Bellini, Durer, Giorgione.

Molte delle opere originarie del complesso museale andarono incontro all'esodo napoleonico e non videro più ritorno, altrettante vennero invece protette dai bombardamenti delle guerre mondiali e rese nuovamente visibili.


Le maestà in trono di Giotto naturali nella composizione ed essenziali nei dettagli, le scene di guerra di Paolo Uccello che celebrano la Battaglia di San Romano (1435-1440) e il disarcionamento di Bernardino della Carda, le madonne con bambini di Filippo Lippi e di Parmigianino, gli angeli dagli sfondi scuri di Rosso Fiorentino, si susseguono per le sale e i corridoi della galleria. Ma le opere certamente più amate e conosciute che tutti accorrono a vedere e fotografare sono il dittico dei duchi di Urbino, Federico da Montefeltro e Battista Sforza di Piero della Francesca (1473-1475), la Primavera (1480) e la Nascita di Venere (1485) di Botticelli, l’Annunciazione di Leonardo da Vinci (1472), il Tondo Doni ovvero la Sacra Famiglia di Michelangelo (1505-1506), la Madonna con il Cardellino di Raffello (1506 circa), la Venere di Urbino di Tiziano (1538), il Bacco di Caravaggio (1598) e Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi (1620).

Photos made by Carlotta Ceccarini








Comments


Scrivimi un messaggio, fammi sapere cosa ne pensi

Thanks for submitting!

© 2022 The Art Times created by Carlotta Ceccarini

bottom of page